Masseria Crocco: il turismo esperienziale nella masseria, un viaggio in Basilicata da assaporare e raccontare

Masseria Crocco: il turismo esperienziale nella masseria, un viaggio in Basilicata da assaporare e raccontare

Quando parliamo di un luogo, parliamo di una filosofia di vita capace di farci vivere un’esperienza unica, coinvolgendo ed integrando nel substrato culturale locale anche attraverso i piaceri della tavola. Siamo a Montalbano Jonico in provincia di Matera: qui Cantine Crocco, da ben quattro generazioni, porta avanti la masseria di famiglia che, grazie ad un lungo lavoro progettuale prima e di intervento poi, con riferimento ai terreni e alle strutture, è oggi il cuore pulsante dell’azienda. Un corpo unico, ristrutturato nel totale rispetto dell’ambiente e dell’architettura originaria e che, ora come allora, rappresenta un fiore all’occhiello tra le aziende agricole della Basilicata.

Cantine Crocco“Puntiamo al turismo esperienziale, grazie al quale è possibile immergersi nei sapori della nostra terra straordinaria, dove luce, vento e mare si fondono in un’alchimia unica”, introduce Angelo Crocco, titolare dell’omonima azienda materana. “Ci troviamo sulla terza collina di Montalbano Jonico, adiacente alla riserva naturale dei Calanchi. I nostri terreni si estendono per circa 60 ettari; è qui che coltiviamo drupace, oliveti e vitigneti autoctoni. Il progetto della masseria – aggiunge – prende vita dalla ferma convinzione che questo territorio abbia innumerevoli ricchezze naturali e tradizioni e, per questo, vogliamo offrire ai nostri ospiti la possibilità di diventare protagonisti di un’esperienza unica nel suo genere”.

Nel turismo la componente esperienziale gioca un ruolo sempre più importante, in questo rinnovato contesto l’enogastronomia diventa un asset di assoluto rilievo per una destinazione turistica.

La famiglia Crocco, con una masseria dal carattere mediterraneo e la raffinata cantina, racchiude un prezioso patrimonio storico culturale in grado di riportarci, con il suo fascino senza tempo, nell’emozionante mondo dell’antica civiltà contadina.

“Soddisfiamo il bisogno di rigenerazione, incentiviamo il cambiamento per ricostruire, su basi rinnovate, il rapporto con la natura e con sé stessi”, sottolinea Angelo Crocco. “Il 2020 è stato indubbiamente un anno anomalo, ma noi non abbiamo mollato il timone. Ancor più abbiamo compreso come l’ambiente e l’accoglienza possano migliorare la qualità della vita. Il nostro obiettivo – sottolinea – è quello di promuovere il territorio, la sua storia, la sua cultura, i suoi paesaggi, raccontandoli attraverso l’eccellenza enogastronomica. Questi sono gli strumenti con i quali si può creare un turismo a 360°, destagionalizzarlo, attuando una simbiosi tra il turismo balneare e quello dell’entroterra”.

Si può quindi affermare che l’enogastronomia è cultura, nonché un punto di connessione tra viaggiatore e territorio. Il cibo e il vino sono espressioni della terra e della sua popolazione e, allo stesso tempo, sono elementi di identificazione e di differenziazione.

“Il turista consapevole viaggia per assaporare un luogo, con l’obiettivo di scoprirne il senso stesso. È evidente che l’enogastronomia si stia affermando sempre più come un fattore decisivo nei processi di attrazione e fruizione turistica”, conclude Angelo Crocco. “Una pratica culturale inclusiva di aspetti etici e di sostenibilità del territorio, sia ambientale che socio-economica”.

Per chi è alla ricerca di un viaggio ‘lento’, distante dal turismo di massa e con il vantaggio di un’ospitalità autentica, Cantine Crocco svela anima e carattere della meravigliosa Basilicata, fatta di luoghi e di persone, senza filtri, perché non ce n’è bisogno.

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